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Pianeti extrasolari: caratterizzati cinque nuovi mondi a 127 anni luce da noi

Attorno a una piccola stella che si trovaa 127 anni luce da noi, nota come Hd 23472, orbitano cinque pianeti, di cui due super-Mercurio e tre super-Terre. È quanto emerso da un recente studio pubblicato sulla sulla rivista Astronomy & Astrophysics, coordinato dall’Università di Porto, a cui hanno preso parte anche ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

Sebbene l’esistenza dei cinque esopianeti si conoscesse già dal 2019, i ricercatori sono riusciti a caratterizzare questi mondi – stimandone massa, densità e composizione – grazie ai dati forniti dallo spettrografo di terza generazione Espresso, installato sul telescopio Vlt (Very Large Telescope) dell’ESO – l’Osservatorio europeo australe situato nel Cile settentrionale – progettato proprio per tracciare l’identikit di esopianeti rocciosi. Le misure sono state ottenute attraverso la rilevazione delle velocità radiali, un metodo che consente di derivare la massa di uno o più pianeti dagli spostamenti da essi indotti sulla stella attorno a cui orbitano.

Simili al nostro Mercurio, ma più grandi e più densi di quest’ultimo, i pianeti extrasolari classificabili come super-Mercurio sono tra i più rari. Prima del recente studio, se ne conoscevano soltanto sei: ora il loro numero sale a otto.

Ad oggi, Hd 23472 risulta essere l’unico sistema planetario conosciuto con due super-Mercurio. Una circostanza, questa che “permette di ottenere indizi sui meccanismi di formazione di questi pianeti, e di aiutarci a escludere alcune possibilità”. È quanto ha sottolineato la prima autrice dell’articolo, Susana Barros, aggiungendo: “Per esempio, se un impatto abbastanza grande da creare un super-Mercurio è già molto improbabile, è ancor più improbabile che di questi impatti giganti se ne verifichino due nello stesso sistema. Non sappiamo ancora come si siano formati questi pianeti, ma sembra che possa esserci una relazione con la composizione della stella madre. Questo nuovo sistema potrà aiutarci a scoprirlo”.

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Ministero dell'Università
e della Ricerca